L’edificio si trova in Italia, nella città umbra di Orvieto, mentre Carlo V saccheggiava Roma nel 1527, Papa Clemente VII approfittò del buio della notte per fuggire travestito da venditore di frutta. Nella sua fuga Clemente si rifugiò ad Orvieto, ma era preoccupato in quanto convinto che Carlo V gli avrebbe dato la caccia, così decise di rinforzare le difese della città.
La città di Orvieto era un luogo facile da difendere, una sorta di fortezza naturale situata su di una roccia di tufo vulcanico che sorge a circa 50 metri sul terreno circostante. Ma questa fortezza aveva un punto debole: la mancanza dell’acqua. Clemente VII commissionò ad Antonio da Sangallo il Giovane di costruire un nuovo pozzo con cui assicurare l'approvvigionamento idrico nel caso in cui il Papa si fosse trovato sotto assedio.
Sangallo decise di scavare nella posizione più bassa della città, vicino al bordo del precipizio che circonda la stessa e ciò vicino alle rovine di un'antica acropoli etrusca. L'obiettivo era quello di raggiungere la sorgente di San Zeno situata a circa 55 metri sotto la roccia. Il lavoro non era un'impresa facile, da un lato, c’era la difficoltà relativa alla profondità alla quale avrebbe dovuto essere scavato, ma poi si sarebbe anche dovuto risolvere il problema di come portare l'acqua al livello della superficie. L'ingegnosa soluzione proposta da Sangallo a questo ultimo problema è ciò che rende questo pozzo così speciale.
Pozzo di San Patrizio
ORIGINI
La paternità architettonica del pozzo è attribuita a Da Sangallo, anche se più tardi assunse la direzione dell'opera Giovanni Battista da Cortona e fu lo scultore ed architetto fiorentino Simone Mosca, il responsabile della finitura superiore del pozzo, cioè , la parte che si trova al di sopra del livello del suolo, dove si trovano le porte d'ingresso e di uscita e dove è stata posta un'iscrizione latina che recita: "quod natura munimento inviderat industria adiecit" ossia “ciò di cui la natura priva -(nel caso in specie l’acqua)-, lo fornisce l’attività umana”.
Il nome con il quale la costruzione è conosciuta oggi, “pozzo di San Patrizio”, sarebbe venuto secoli più tardi, quando qualcuno, forse impressionato dalla sua profondità, disse che gli ricordava il fosso naturale che il Santo irlandese, San Patrizio, utilizzava per ritirarsi a pregare in Lough Derg e da cui, secondo la leggenda medioevale, era possibile contemplare addirittura il Purgatorio; fatto di cui il Santo si avvalse al fine di convertire molti adepti al cristianesimo.